La bella realtà agricola di un nostro nuovo socio
Presente sul territorio reggiano da tre generazioni, l’Azienda Agricola Biogold è entrata nel Consorzio Vacche Rosse dal primo gennaio 2022. Certificata Biologica e Biodinamica, è guidata da Giovanni Goldoni e ha casa poco fuori Reggio Emilia, in un’ampia distesa di campagna nella frazione di Rivalta.
Fu Cesare, il padre di Giovanni, a convertire l’azienda verso l’agricoltura biologica nel 1987 diventando, inoltre, il primo produttore di Parmigiano Reggiano certificato “Bio”. E, pochi anni dopo, papà Cesare fu pure tra i primi a occuparsi del recupero della razza bovina reggiana che era a rischio estinzione. Un antesignano, dunque, della tutela e valorizzazione delle Vacche Rosse di cui il nostro Consorzio è protagonista da sempre.

Piccole Rosse crescono
Incontriamo Giovanni nel suggestivo podere aziendale per farci raccontare le tappe salienti della sua attività che, oggi, vanta una mandria completamente composta da Rosse Reggiane. Esito di una «rimonta naturale» durata un ventennio a partire da un gruppo di bovine Frisone di suo nonno Andrea, incrociate gradualmente con bovini di Razza Reggiana avvicendati ogni due anni all’interno della fattoria. Parlando quindi di gravidanza delle bovine e di svezzamento delle vitelle dal manto fromentino, veniamo condotti a visitarle.
In una prima stalla, dunque, incontriamo animali dai due ai quattro mesi d’età: ossia, quando completano lo svezzamento attraverso un’alimentazione consistente in una minima dose di latte allungato con acqua calda e in un avvicinamento graduale a quello che sarà il loro regime alimentare da adulti. Per cui, cominciano col fieno e con del mangime «non di accrescimento» – come ci viene precisato – poiché si tratta della stessa linea naturale di cereali che, anche in età adulta, continuerà a integrare la loro alimentazione a cui verrà aggiunta la razione di erba verde.
La rimonta delle Rosse
Passando invece allo spazio aperto della rimonta, troviamo delle splendide manze gravide e vicine al primo parto. Goldoni ci spiega i riguardi e la gradualità con cui, ai primi movimenti significativi della mammella, verranno spostate all’interno della stalla per partorire. L’obiettivo è di abituarle senza stress al nuovo contesto e alla presenza di altre bovine intorno.
Il rapporto tra Giovanni e le sue Vacche Rosse, del resto, è molto stretto e profondo. E, come accade per tutti gli allevatori del nostro Consorzio, pure lui ha imparato a conoscere il temperamento, la sensibilità e perciò le esigenze stesse di ogni sua bovina, così da averne massima cura e dare a ognuna condizioni ideali di benessere.
In questo modo si ottiene un latte con delle rese e qualità ottimali, oltre ad avere dei capi in grado di vivere a lungo e in buono stato di salute. D’altronde, conferma Giovanni: «Nessuno di noi all’interno del Consorzio Vacche Rosse li vede come strumenti di lavoro, ma c’è davvero un rapporto molto intenso coi nostri animali».

Vita da allevatore
Prima di giungere a queste riflessioni, il nostro nuovo socio ci aveva già raccontato e fatto respirare l’ardente passione verso le attività che, pur con fatica e sacrifici, si conducono quotidianamente alla Biogold. «La nostra vita si allinea a quella degli altri allevatori del Consorzio. Le due mungiture quotidiane previste richiedono che ci si svegli molto presto al mattino e si vada a letto solo una volta terminati tutti i lavori. La mia giornata inizia prima dell’alba, alle 4.30 circa, quando iniziamo ad alimentare le bovine. Poi le facciamo entrare in sala di mungitura dieci alla volta per mungerle. Dopodiché hanno libero accesso al pascolo, dove possono passare tutta la giornata. Fra l’altro, dalla primavera all’autunno possono accedere liberamente al pascolo giorno e notte; mentre d’inverno, con la seconda mungitura del pomeriggio, i cancelli vengono chiusi perché il rapporto luce-buio è sfavorevole e questo, naturalmente, può creare dei problemi per la loro sicurezza».
Il pascolo rotativo
A proposito di pascolo, le Rosse di Goldoni hanno a disposizione tantissimo spazio all’aperto in cui potersi muovere e mangiare la ricca varietà di erbe spontanee dei prati stabili dintorno, caratteristici proprio del territorio emiliano.
«Infatti» spiega Giovanni «abbiamo costruito la nuova stalla vicino a questi prati per poterli utilizzare, adottando quindi il pascolo rotativo. Cioè, senza fare recinzioni né mettere strutture fisse, usiamo delle semplici fettucce elettriche e dei picchetti di plastica che ci permettono di spostare continuamente il pascolo, dopo che un appezzamento è stato finito di pascolare dalle nostre bovine che si sono nutrite delle erbe di cui avevano bisogno». Erbe ed essenze che, in seguito, arricchiranno di profumi e gusto eccellente il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse: perché «una delle cose che gli allevatori delle altre razze ci invidiano», conclude Giovanni, «è la capacità della Razza Reggiana di assimilare e trasferire nel proprio latte il betacarotene presente nell’erba, che conferisce al nostro Parmigiano Reggiano un colore giallo così intenso e caratteristico, oltre a profumi e aromi eccezionali».

*Le immagini delle Vacche Rosse presenti in questo articolo sono prese dal sito dell’Azienda Agricola Biogold