Un primo itinerario fra i luoghi dove si allevano le nostre bovine
Reggio Emilia è la città in cui è nato il nostro Consorzio Vacche Rosse giusto trent’anni fa: come esito lungimirante di un progetto di recupero e valorizzazione delle bovine autoctone di Razza Reggiana, vicine all’estinzione sul finire degli anni ’80 del secolo scorso.
Otto soci allevatori componevano il suo primo nucleo a cui, gradualmente, si sarebbero aggiunti altri sino all’attuale numero di ventisei. I quali hanno i rispettivi allevamenti nel territorio provinciale della “Città del Tricolore” e due, uno ciascuna, in provincia di Parma e di Modena.
Ed è nel cuore, dunque, della cosiddetta “Food Valley” emiliana che vive e batte forte il nostro amore per le bovine dal manto fromentino, dalle quali otteniamo un latte eccellente per fare ogni giorno una delizia come il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse e altre nostre bontà.


Ma dove è possibile vedere e sentire tali amorosi battiti, che pulsano e accompagnano il duro e accurato lavoro dei nostri allevatori?
Partiamo dall’alto. Perché lungo tre puntate, a volo d’uccello, planeremo con lo sguardo su tale territorio: calando inizialmente da cime appenniniche sino a dolci colline; per poi atterrare prossimamente in città e, alfine, chiudere presso diverse località di pianura.
Cuor d’Appennino
Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, l’Appennino reggiano serba parecchie liete sorprese. Poiché è un’area a bassa antropizzazione, che ha vissuto cioè interventi contenuti di alterazione e adattamento del suo ambiente naturale in rapporto alle esigenze umane. Inoltre, la sua principale attività economica resta quella agricola: svolta all’interno di mirabili scenari campestri cinti da belle alture, un ricco patrimonio forestale e limpide vallate attraversate da preziose acque specchianti. Pertanto è una dimensione in sintonia con le pratiche di massimo rispetto della natura e degli animali che distinguono – grazie anche a un severo disciplinare – i nostri allevamenti di Vacche Rosse.

Infatti, in tale contesto, abbiamo la presenza di una serie di allevamenti che si situano nei dintorni del comune di Baiso e in quello confinante di Toano. Nel primo, caratterizzato dalla particolarità geologica dei calanchi, si trova l’Azienda Agricola del Gigante di Daniele Valcavi, in località San Cassiano; a Levizzano c’è quella del giovane Gianelli Sebastiano; proprio a Baiso, invece, ha casa l’allevamento di Incerti Egidio mentre a Ca’ Talami ha sede la Società Agricola Benassi. A Toano diversamente, per l’esattezza a Cavola, sorge l’Azienda Agricola Baroni Alberto, condotta da un altro giovane pieno di competenza ed entusiasmo verso la Rossa Reggiana.
Un passo nel Frignano e approdi in collina
Appena a est dei confini comunali di Baiso e Toano, si apre quindi il comprensorio dell’Antico Frignano nell’Appennino modenese, dove la Società Agricola Fiandri si dispone fra gli incantevoli paesaggi montani e di valle che circondano il comune di Prignano sulla Secchia.
Proseguendo poco più a nord, torniamo quindi in luoghi reggiani per incontrare due suggestivi centri collinari, entrambi contraddistinti da intense bellezze paesaggistiche e architettoniche: ossia Castellarano e, spostandosi a ovest, Quattro Castella.
Nel magnifico sito archeologico di Gambarata, nella valle castellaranese del Rio delle Viole, risiede l’Azienda Agricola Bedeschi Morena; mentre a dieci minuti di viaggio, a Montebabbio, Giacomo Ferrari e sua moglie Rosa conducono l’Azienda Agricola La Rossa.
Incastonate, infine, fra il verdeggiante quartetto di colli che attorniano Quattro Castella, ecco l’Azienda Agricola Conti Luca – tra i paesi di Rubbianino e Ghiardello – nonché quella dei tre fratelli Montruccoli Giuseppe, Luigi e Remo, collocata alle spalle del Castello di Bianello dove si trova poco distante l’attività di Zanelli Renato.


Nel solco di una nobile tradizione
Dietro a questa nostra iniziale escursione, i cultori di storia avranno riconosciuto un percorso che si snoda in terre dominate, in epoca medioevale, dalla casata dei Canossa: soprattutto dalla Grancontessa Matilde. Figura di celebre rilevanza storica, alla quale furono dedicate le prime forme originarie di Parmigiano Reggiano dai monaci benedettini che, con sapiente arte casearia, le crearono proprio dal latte di Razza Reggiana. Quello delle Vacche Rosse: di cui, dopo nove secoli, portiamo avanti la nobile tradizione lavorandolo con rinnovate tecniche e conoscenze, sospinti sempre da una sconfinata passione.