E’ una bontà unica quella che contraddistingue il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse.
Buono ma soprattutto unico e a dirlo non sono solo i produttori. Ad apprezzarlo in prima battuta sono i consumatori che dimostrano un’affezione naturale per il lavoro del nostro Consorzio Vacche Rosse, che da 25 anni produce un Parmigiano dal gusto intenso. Saporito e dolce, senza alcuna vena piccante, il formaggio vacche rosse ha un gusto che lo rende unico, grazie anche al territorio che gli ha dato i natali.
Il parmigiano del Consorzio Vacche Rosse può essere degustato in purezza, oppure in abbinamento con ciò che preferite. In alternativa può anche essere utilizzato come ingrediente in cucina e trasformerà i vostri migliori piatti.
Unico da gustare, ottimo per cucinare il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse si caratterizza per il marcato colore paglierino derivante dall’uso dell’erba verde nell’alimentazione delle bovine. Si tratta di un sapore che nasce dalla fusione delle 150 varietà di erbe diverse con cui si alimentano le bovine di Razza Reggiana e se ne possono descrivere le caratteristiche con i più svariati aggettivi sensoriali, ma basterebbe definirlo, semplicemente “unico”.
Ottimo quindi da gustare solo, in abbinamenti più o meno audaci (dall’aceto balsamico, alla frutta, alle marmellate o composte) o come ingrediente per rendere speciale qualsiasi piatto.
L’arte della degustazione
Il saper degustare è un’arte, che si affina con il tempo. La forma, la dimensione, l’aspetto ed il colore sono sollecitazioni visive di straordinaria importanza.
Il Parmigiano Reggiano si degusta attraverso tutti e cinque i sensi.
Nell’assaggio sono coinvolti la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e naturalmente il gusto. Tutti i nostri sensi vengono sollecitati e consentono di tracciare un percorso sensoriale complesso, che non ha nulla di banale e deve essere adeguatamente sviluppato attraverso uno specifico addestramento.
Se è la vista il primo senso coinvolto ci si rende conto che l’aspetto esteriore è un’importante garanzia di successo, ma soprattutto una forma di bell’aspetto è sinonimo di buona conservazione del prodotto. La forma è legata indissolubilmente al colore ed alla dimensione, che insieme sono le componenti che risaltano maggiormente alla vista.
Ai meno attenti può sfuggire l’importanza dell’udito, ma un attento conoscitore presta grande attenzione agli stimoli sonori, che si innescano al momento della masticazione e consentono di giudicare elementi quali la friabilità della pasta.
Nella degustazione sono coinvolti i cinque sensi
Inutile ricordare quanto risulti importante l’olfatto, che ci prende per mano e ci accompagna passo passo verso la scoperta degli aromi e degli odori che contraddistinguono il Parmigiano Reggiano. Una scoperta delle fragranze, anche le più recondite, che si liberano persino durante la masticazione.
Se il senso più coinvolto è il gusto, l’esperienza della degustazione sensoriale scatena una percezione dirompente che coinvolge la bocca, la lingua e la gola, capaci di diventare autentici strumenti del gusto.
La lingua è determinante per assaporare e consente di incamerare percezioni chimiche e tattili.
Nel momento dell’assaggio a risultare coinvolto è anche il tatto. Prima di masticarlo il Parmigiano passa attraverso le nostre mani. Le dita si allungano sulla consistenza, apprezzano la struttura e valutano le caratteristiche scoprendo se una forma, o anche soltanto una porzione, è compatta, elastica, friabile ma anche granulosa. Le mani si soffermano inevitabilmente e apprendono dettagli specifici sulla temperatura e sulla durezza del formaggio, influenzando anche i passaggi successivi.
L’assaggio passa attraverso una serie di step essenziali
La procedura dell’assaggio passa attraverso tutta una serie di step, che occorre seguire con rigore. In realtà si tratta di passaggi decisamente semplici, ma essenziali, vediamoli:
– prima di tutto occorre osservare la scaglia o il campione di Parmigiano Reggiano che si vuole assaggiare;
– poi lo si soppesa con le mani, per un test tattile di grande importanza;
– spezzarlo ed annusarlo, per valutarne fragranza e profumo, è il passo successivo;
– la porzione di Parmigiano Reggiano si passa poi alla bocca, i denti affondano e ne deformano la consistenza, per una valutazione aggiuntiva;
– la masticazione è il passaggio successivo, e la pasta del formaggio viene fatta roteare all’interno della bocca sino a raggiungere il cavo orale, per valutarne il sapore;
– la fragranza ed il sapore si valutano anche espirando l’aria dal naso nel momento della masticazione, questo gesto è importante per valutare l’aroma e la persistenza del Parmigiano Reggiano;
– i sensi coinvolti all’atto della masticazione permettono di valutare l’intensità dei sapori essenziali ed al tempo stesso consentono di distinguere le peculiarità della struttura, già passata attraverso la valutazione della bocca;
– la deglutizione successiva è fondamentale per stabilire la presenza di un eventuale retrogusto.
La degustazione: corretto paragonarla a prodotti conosciuti
L’assaggio permette di scoprire le caratteristiche del prodotto, necessarie per identificarlo e valutarlo.
Una classificazione corretta del prodotto, nell’ambito del processo di degustazione, deve necessariamente essere paragonata a prodotti alimentari di riferimento di uso comune, che si conoscono al meglio. Il Parmigiano Reggiano con almeno 24 mesi di stagionatura ad esempio ha note aromatiche che ricordano il burro fuso, il fieno, noci e nocciole.
La degustazione del Parmigiano Reggiano Vacche Rosse è un’esperienza sensoriale unica, che si affina con l’esperienza.